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La rivoluzione di Domenico Modugno: incontro con Giancarlo Governi


Giancarlo Governi: un nome, una garanzia. Giornalista, scrittore, sceneggiatore ed autore televisivo di successo, tra i fondatori di RaiDue, autore conduttore di trasmissioni cult. Qualche nome in una carriera strepitosa: Supergulp! Storia di un Italiano, Il pianeta Toto’, Ritratti, I Grandi Protagonisti. Ha pubblicato oltre 30 libri, tra i quali  Alberto Sordi, Storia di un italiano (Fandango Libri), Nannarella (Fazi Editore), Toto’, opere e miracoli (Fazi Editore), Vittorio De Sica, un maestro chiaro e sincero (Bompiani), Quando volava l’Airone, il romanzo della vita di Fausto Coppi (Fandango Libri)….

Ha collaborato con le principali testate italiane, come Il Corriere della Sera, Il Messaggero, Il Mattino, l’Avanti, l’Unità, Tempo Illustrato, Il Mondo.  Quello che si può definire, in breve, un esperto Maestro dei nostri tempi.

E’ uscito da non molto il suo “Mister Volare”, per i tipi di Vallecchi Firenze (con la collaborazione dello scomparso giornalista e critico musicale Leocarlo Settimelli).

Con “Mister Volare” ci si riferisce al protagonista del volume, l’inimitabile Domenico Modugno, di cui lo scorso 6 agosto sono stati ricordati i 30 anni dalla morte.

Nel volume si tratteggia in maniera esaustiva il fenomeno “Modugno”. Un talento probabilmente unico: cantautore, chitarrista, attore, regista…tante vesti, tante vite. Nei suoi ultimi anni fu anche deputato e dirigente del Partito Radicale, accompagnando in prima persona come politico il suo personale impegno civile di cittadino.

Domenico Modugno è considerato uno dei padri della musica leggera italiana. Ha scritto e inciso circa 230 canzoni, interpretato 38 film per il cinema e 7 per la televisione, nonché recitato in 13 spettacoli teatrali e condotto programmi televisivi di successo. Ha inoltre vinto quattro Festival di Sanremo, il primo dei quali, nel 1958, con la canzone Nel blu dipinto di blu (di cui era anche autore, cosa che lo rende il primo cantautore in gara nella storia della manifestazione), universalmente nota anche come “Volare” e destinata a diventare una delle canzoni italiane più conosciute, se non la più conosciuta, e dalla quale gli derivò il suo soprannome. Modugno è anche uno dei due cantanti italiani, insieme a Renato Carosone, ad aver venduto dischi all'epoca negli Stati Uniti senza inciderli in inglese. È anche tra gli artisti del nostro Paese che hanno venduto più dischi, con oltre 70 milioni di copie.

Qualcuno doveva fare su Modugno un libro completo come questo, e non stupisce che nello scriverlo ci sia stato lo zampino dell’ autorevole e competente Giancarlo Governi. Il volume segue Modugno lungo un percorso biografico come in un romanzo molto intrigante ed appassionato. Il lettore viene guidato attraverso l’infanzia difficile, con l’ostinazione di realizzare il sogno dell’attore, non quello del cantante. E poi viene descritto il successo, quasi inaspettato, come autore ed interprete delle più belle canzoni del dopoguerra. A chiudere la carriera artistica, ecco la malattia. E l’inizio di un impegno civile a fianco dei deboli.  Alla fine, è inserito un approfondito saggio musicologico che, per la prima volta, rivela caratteristiche e segreti della sua enorme produzione musicale.

Giancarlo Governi lo incontriamo a Roma,  e attraverso le sue parole ci immergiamo nella storia affascinante di Mimmo, che tutto il mondo ha imparato a conoscere come “Mr.Volare”.


 

 Le canzoni di Domenico Modugno sono state tradotte e cantate in oltre 150 Paesi. Che rapporto aveva Mimmo con la Francia?

 

C’era andato da ragazzo con il suo amico Pazzaglia in cerca di fortuna. Poi, diventato famoso, vi aveva fatto anche dei concerti. I francesi amavano molto L’uomo in frak, che sembra infatti scritta da uno chansonnier.

 

Parliamo di Volare, canzone che è l’ inno di  tutto un popolo che la canta, e che risuona ovunque dall’anno della sua uscita. 

 

Era il 1958. E’ stata scritta da Mimmo e da Franco Migliacci. Ho cercato di ripercorrere nel libro le varie tappe di una leggenda, come del resto lo è stata l’esistenza di Modugno. Volare occupa un posto decisamente importante: una lunga elaborazione, una creazione artistica a  più riprese. Migliacci scrive un primo testo, influenzato dal quadro di Chagall. Mimmo lo musica. Si rendono conto entrambi, però,  che non può essere presentato a Sanremo: manca di refrain. La canzone viene riposta in un cassetto di Modugno, che la tira fuori quando scoppia un temporale. Pensa come sarebbe bello VOLARE in questo cielo completamente trasformato dalla pioggia. A quel punto, gli viene in mente un episodio della sua infanzia di quando era un bambino che aveva paura dei temporali, e sentiva il fischio di famiglia di suo padre rassicurante, che stava arrivando. Un fischio che sono le sette note di Volare. Questa cosa mi ha fatto pensare al titolo di un libro di Carlo Levi, “Il futuro ha un cuore antico”. Presentano la canzone al Festival. Viene accettata,  ma nessuno la vuole cantare, « La canti lei »  gli dice il direttore del festival. Fu un colpo di fortuna, perché al trionfo della canzone contribuì non poco la interpretazione di Modugno, innovativa e rivoluzionaria per quei tempi.

 

La vita è l'arte dell'Incontro, diceva Vinícius de Moraes. Tra gli incontri importanti di Mimmo, sicuramente quello con Walter Chiari, Riccardo Pazzaglia,  Franco Migliacci.

 

Franco e Riccardo sono gli amici della giovinezza, quelli che sono rimasti per tutta la vita. Walter è l’amicizia che ti porta il caso, meglio dire la fortuna. Mimmo, quando era studente del Centro Sperimentale, per mantenersi a Roma, andava a fare la posteggia con le sue canzoni “siciliane” in alcune osterie, tra cui quella di Via Margutta, frequentata da artisti, attori registi e intellettuali. Una sera capita lì Walter Chiari che si innamora di quelle canzoni. E, quando decide di mettere in scena una rivista molto innovativa anche nel titolo (Controcorrente), lo chiama a coprire i siparietti, di solito affidati a raccontatori di barzellette, con quella canzoni.

 

Domenico Modugno ha conquistato il mondo partendo da un piccolo e povero paesino del sud, in Puglia. Scriveva canzoni in una lingua dura, il pugliese di Brindisi, che veniva scambiata per siciliano.  

 

Se si fosse formato alla lingua di Polignano, un pugliese buffo che somiglia alla lingua di Lino Banfi, sicuramente Modugno non sarebbe partito dalle canzoni in dialetto. Ma da Polignano se ne va quando ha 4 anni, per trasferirsi con il padre, che ha trovato un posto di capoguardia comunale a San Pietro Vernotico, dove si parla una lingua più dura, molto vicina in effetti al siciliano. Fu Frank Sinatra che definì siciliane quelle canzoni di Modugno. Aveva sentito di Modugno una ninna nanna e disse «  bella questa ninna nanna siciliana ». Siccome lo aveva detto Sinatra, e anche perché la Sicilia è più nota nel mondo della Puglia, Lu pisci spada e le altre divennero siciliane.

Mimmo cercò di spiegare che la Sicilia è conosciuta ovunque e che un cantante pugliese non sarebbe mai stato neppure preso in considerazione fuori dai confini regionali. Ma i compaesani non capirono, e Modugno fece la pace con loro solo un anno prima di morire. Polignano ha però lasciato a Modugno, per tutta la sua esistenza, il piacere del mare con il suo profumo, i colori e i misteri. L’acqua è sempre stato il suo secondo elemento. Prima di morire, nella amata casa di Lampedusa, aveva nuotato per ore, fino a perdere la cognizione del tempo.

 

Lei ha prima accennato alla fortuna: ha avuto un ruolo importante nella leggenda Modugno.

 

In una intervista alla televisione, disse: mio padre mi diceva che per avere successo nella vita bisogna avere tre cose: fortuna… fortuna… fortuna… e lui la ebbe quando Walter Chiari si trovò in quella osteria di Via Margutta, quando in quel giorno di tempesta gli tornò alla mente quel fischio paterno, che dette l’inciso alla canzone che lo fece trionfare nel mondo. E poi, qualche settimana dopo la vittoria del festival, il disco di Volare fu comprato a scatola chiusa dal proprietario di una importante catena radiofonica di New York venuto in viaggio di nozze a Roma. E fu il trionfo mondiale.

 

Un successo sempre vissuto accanto alla moglie Franca.

 

Sì, una donna che gli è stata vicino per tutta la vita, soprattutto durante la malattia, e che gli ha dato la forza di reagire

 

Come è stato il rapporto di Mimmo con il Festival di Sanremo?

 

A Sanremo andava quando voleva e se gli faceva comodo. Infatti, Domenico Modugno detiene, in coabitazione con Claudio Villa (con il quale furono ora rivali acerrimi, ora alleati trionfanti, e negli ultimi tempi anche amici fraterni) il record di 4 vittorie.

 

Mimmo aspirava però a voler essere un attore e non tanto un cantante: perché’ ci teneva così tanto?

Perché grande attore lo era. Lo era anche quando cantava le sue canzoni, che interpretava in maniera originale, facendo scuola pure in questo. E poi per capire il grande valore dell’attore non bisogna andare troppo lontano, perché basta considerare il più bel musical italiano, Rinaldo in campo, che interpretò magistralmente e per il quale scrisse canzoni immortali.

 

Sono passati trent’anni dalla morte di Domenico Modugno. L’impegno civile verso i deboli dopo la sua malattia sembra un’uscita di scena che dà un senso pieno ad una intera esistenza.

 

Anche l’impegno civile lo si deve a un … colpo di fortuna: fu quando, ridotto in carrozzina, si trovò a desiderare una pizza davanti a una pizzeria napoletana in Svizzera. Ma c’era un ostacolo insormontabile da superare, rappresentato da quattro gradini.  I camerieri della pizzeria, onorati della sua presenza, si offrivano di portarlo a braccia. A questo punto Mimmo ebbe uno scatto di orgoglio, si alzò  in piedi e appoggiandosi alle stampelle superò  da solo l’ostacolo. Quell’ostacolo superato fu l’ inizio di una nuova vita di Modugno.

 

Il tempo stringe, è giunta l’ora dei saluti. Ringraziamo il nostro interlocutore con tante domande ancora in mente ed una riflessione scaturita: alcune storie e percorsi diventano immortali per il significato che assumono  e le tracce che travalicano il senso del comune istante mortale. Leggere Mr. Volare di Giancarlo Governi significa apprendere dettagli di vita inediti, conoscere episodi che diventano punti di svolta, essere catapultati in un periodo d’oro della Musica e del Paese. Significa rivivere e riscoprire una leggenda, una vicenda umana ed artistica indimenticabile. Comprendere meglio il mito Domenico Modugno, e soprattutto l’uomo. Con grande curiosità ed affetto. Ieri come oggi. Oggi come domani.

 

Lisa Bernardini

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